
Mi suona strano - Steve'n'Seagulls, born in Suomi
Mi suona strano, la rubrica musicale di Spazii, si apre con gli Steve’n’Seagulls, una band finlandese dal sound bluegrass ma con l’amore scandinavo del metal nel sangue.
20 dicembre 2020 • 2 minutiBluegrass nordico
Iniziamo dicendo che un redneck del profondo Sud degli Stati Uniti ha in comune con un finlandese bonaccione molto più di quanto potremmo aspettarci. Ci pensa la musica ad avvicinare due popolazioni apparentemente così lontane. E che musica.
Negli ultimi anni si sono viste nascere un po’ dal nulla diverse band bluegrass in Scandinavia. Niente da dire, nel profondo Nord ci sanno decisamente fare. Il bluegrass come stile musicale nasce negli States da una costola del country intorno agli anni Trenta. Il leggendario Bill Monroe con il suo mandolino ha influenzato generazioni e generazioni di campagnoli armati di banjo, contrabbasso, violino e armoniche. Da qualche tempo il bluegrass ha attraversato l’oceano per approdare anche nel vecchio continente, ma non ci si aspettava che potesse attecchire così bene.
La musica degli Steve’n’Seagulls
È il 10 giugno del 2014 quando su YouTube viene pubblicato un video dal titolo The Trooper by Steve’n’Seagulls (LIVE). La descrizione è sintetica come il titolo: Finnish band called Steve’n’Seagulls plays Iron Maiden. Chiaro e semplice, come la band stessa.
Tutto ci porta in una specie di universo alternativo, in cui un biondone grande e grosso con in testa un copricapo piumato da capo indiano si fa largo sfondando a calci una porta per mettersi a suonare un mandolino grosso come il palmo di una sua mano. Si oscilla di continuo tra il serio e lo scherzo. I cinque membri del gruppo si presentano in canottiera e salopette, esattamente come dei veri redneck. Se non fosse per la descrizione del video potremmo quasi cascarci. Dando un’occhiata al nome del gruppo troviamo un’allusione all’attore e artista marziale Steven Seagal (che ci crediate o no è anche Rappresentante speciale per le relazioni umanitarie tra Russia e Stati Uniti e discutibile musicista), ma quegli accenti riescono a dare un che di esotico mascherando il gioco di parole. Sul loro sito è anche riportato il motto della band, tratto da una recensione del loro lavoro: “My ears twinkle, my nipples hurt”. Poesia.
Poi c’è la musica, naturalmente, e anche qui si gioca molto di ironia, ma con gran bravura. La band è famosa per realizzare cover di canzoni hard rock o metal in chiave bluegrass. Riuscire a stravolgere gli arrangiamenti ma mantenere la giusta atmosfera senza cadere nella ridicolizzazione è come ballare la giga su un tappeto di chiodi, ma gli Steve’n’Seagulls sono capaci di coniugare queste due anime con disinvoltura e far sembrare il tutto un processo naturalissimo.
Dal successo ad oggi
Passa un mese e mezzo e gli Steve’n’Seagulls fanno il botto. Thunderstruck by Steve’n’Seagulls (LIVE) arriva a 112 milioni di visualizzazioni. Sarà per l’intro con il tosaerba che entra in scena in derapata, per il tempo battuto con l’incudine, per il banjo incendiario e onnipresente, ma resta il fatto che questo pezzo li consacra come uno dei più grandi gruppi di bluegrass finlandesi di sempre.
Da allora il gruppo si è evoluto e ha sperimentato, con la bellezza di 4 album all’attivo, sempre con la stessa voglia di giocare con gli stili e frullarli per creare qualcosa di nuovo, accorciando la distanza tra il profondo Sud e il profondo Nord.