
Perfecto Mundo, Adam Ondra affronta la sua sfida più grande
Dopo 44 giorni nella regione dell'Oliana - Spagna - dei quali solo 15 di allenamenti intensivi e prove su roccia causa condizioni avverse, Adam Ondra ha rinunciato all'ascesa di Perfecto Mundo - per ora.
4 gennaio 2021 • 4 minutiPerfecto Mundo: un po’ di storia e prime impressioni
Perfecto Mundo si trova nella falesia di Margalef in Spagna. Progettato da Chris Sharma intorno al 2010 - ma mai concluso per il climber statunitense - era considerato la visione di come sarebbe stato il futuro dell’arrampicata sportiva. Nel 2018 il tedesco Alexander Megos ha realizzato la visione di Sharma, scalando per la prima volta il tiro e gradandolo come 9b+. Soltanto altri due climber al mondo avevano scalato gradi di questa difficoltà finora:
- Chris Sharma - Dura Dura (Oliana, 2013)
- Adam Ondra - Change (Flatanger, 2012), Dura Dura (Oliana, 2013), Vasil Vasil (Sloup, 2013), Silence 9c (Flatanger, 2017)
Ed è proprio lo stesso Ondra che in queste settimane si è cimentato nell’ascesa di Perfecto Mundo, documentandola - come sempre - con una serie di vlog sul suo canale YouTube
Playlist Perfecto Mundo sul canale YT di Adam Ondra
La grinta e la speranza dei primi giorni
Ondra racconta di quanto tempo gli sia occorso per decidere di scalare questo tiro, dal quale si dice intimidito. La ragione è semplice: lo stile di arrampicata.
In Margalef la roccia è un conglomerato e le prese sono principalmente pockets - piccole tacche - e mono - prese per un solo dito, sulle quali Ondra confessa di non sentirsi forte, decidendo quindi di seguire un allenamento specifico in preparazione all’ascesa.
I primi giorni sono di studio e preparazione sul campo, tra una prova in parete ed uno sguardo ai video di chi ha già scalato il tiro, ma ovviamente non mancano le delusioni - Adam si accorge immediatamente di quale sia il punto cruciale - la crux - del tiro: una pinza alta dopo un mono che, se non tenuta, significa una caduta nel vuoto di diversi metri (trovate un articolo sulla paura di cadere cliccando qui). Inoltre, per rendere tutto più avvincente, durante una delle prime salite Adam si procura un piccolo taglio sul medio della mano destra - fondamentale per tenere una presa sotto la crux.
Anche il meteo fa la differenza
Su un tiro di questa difficoltà, anche un leggero cambiamento del meteo può fare la differenza e rendere un appiglio più o meno buono. Dopo quattro giorni di prove, quando il dito sembra finalmente guarito, il meteo comincia a cambiare: il vento non soffia più da nord - condizione ottimale per tenere la roccia asciutta in base all’esposizione di Perfecto Mundo - e rende alcune prese più scivolose, complicando la salita di Adam.
Lo stesso climber confessa: “Continuerò a provare ancora un paio di giorni, nonostante le cattive condizioni meteo. Poi sarà solo questione di aspettare e sperare in condizioni migliori”.
Vista su Perfecto Mundo via Spitmagazine
Giorno 5 - La rassegnazione prende il sopravvento
Durante il quinto giorno di prove, si inizia ad intravedere la rassegnazione negli occhi di Adam Ondra. Ha trovato diversi punti di riposo prima del passaggio cruciale, conosce gran parte del tiro a memoria, ma questo ancora non sembra essere abbastanza: il blocco non è più fisico, ma mentale: “Penso che non sia nemmeno più di aiuto provarlo […] anche in condizioni perfette scalerei esattamente come il primo giorno […]”
Decide quindi di prendersi una pausa dal tiro e dalle condizioni avverse per riposare ed essere in forma per l’ascesa definitiva su Perfecto Mundo. Giusto in tempo, perché il meteo sta per peggiorare ulteriormente.
La lunga attesa prima del ritorno in parete
Inizia a piovere. Adam e la sua crew decidono comunque di andare su parete a provare il passaggio critico, asciutto grazie alla pendenza, ma con un vento debole che per di più soffia dalla direzione sbagliata, ogni tentativo serio di scalare Perfecto Mundo deve essere rimandato - stando alle previsioni meteo - di 10 giorni. Ed è proprio questo il momento più duro per Ondra: ”[…] se non fosse per il Covid, tornerei a casa […]”.
C’è ancora tempo per un piano B, uno schema di allenamento in preparazione a condizioni più favorevoli:
- Qualche prova su tiri diversi ancora da concludere nella falesia, ed è proprio Directa Rodillar - un 9a mai liberato - che riesce a ridare un po’ di speranza e motivazione al climber ceco.
- Allenamento indoor e outdoor con Patxi, amico e mentore di Ondra in Spagna.
- Costruzione ed utilizzo di una hang board posizionata sul balcone dell’appartamento di Ondra per guadagnare potenza ed esplosività - la board è poi stata regalata ad una scuola di arrampicata del posto.
Questi giorni di allenamento hanno dato i risultati sperati?
Diciamocelo, tutti speravamo in un lieto fine proprio durante l’ultimo giorno di condizioni favorevoli per la salita, senza contare che Adam è stato raggiunto anche dalla sua fidanzata come supporto morale e motivazionale. Purtroppo però, questa non è una favola e - nonostante gli schemi di allenamento, le prove, i supporti e le condizioni - Ondra non è riuscito nell’impresa di liberare Perfecto Mundo, in particolare è rimasto bloccato proprio sul movimento della crux.
In totale, Adam è rimasto nella regione dell’Oliana per 44 giorni, ma solo 15 sono stati utili per le prove sul progetto ed i tentativi seri per completarlo. Sicuramente, conoscendo lo stile di Adam e la sua testardaggine, questo non sarà di certo un addio, ma soltanto un arrivederci.